Domenica 15 dicembre, alle ore 17.00 in Cattedrale, il vescovo Alain de Raemy presiederà una particolare celebrazione eucaristica, durante la quale verrà conferito il Ministero del lettorato a 23 laici che si sono preparate in questi anni e l’ammissione di quattro accoliti tra i candidati al diaconato permanente.
Chi è il lettore?
Il lettore è istituito per l’ufficio, a lui proprio, di leggere la parola di Dio nell’assemblea liturgica. Pertanto, nella Messa e nelle altre azioni sacre spetta a lui proclamare le letture della sacra Scrittura (ma non il Vangelo); in mancanza del salmista, dire il salmo interlezionale; quando non sono disponibili né il diacono né il cantore enunziare le intenzioni della preghiera universale o dei fedeli; dirigere il canto e guidare la partecipazione del popolo; istruire i fedeli a ricevere degnamente i Saramenti. Egli potrà anche, se sarà necessario, curare la preparazione degli altri fedeli, i quali, per incarico temporaneo, devono leggere la sacra scrittura nelle azoni liturgiche. Al fine poi di adempiere con maggiore dignità e perfezione questi uffici, procuri di meditare assiduamente la sacra Scrittura. Il lettore, sentendo la responsabilità dell’ufficio ricevuto, si adoperi in ogni modo e si valga dei mezzi opportuni per acquistare ogni giorno più pienamente il soave e vivo amore e la conoscenza della sacra Scrittura, per divenire un più perfetto discepolo del Signore. (tratto dal Pontificale Romano, pp. 21-22).
Chi è l’accolito?
L’accolito è istituito per aiutare il diacono e per fare da ministro al sacerdote. E’ dunque suo compito curare il servizio dell’altare, aiutare nella celebrazione della santa Messe; inoltre, distribuire, come ministro straordinario, la santa Comunione tutte le volte che non vi sono i ministri, di cui al can. 845 del Codice di Diritto Canonico, o non possono farlo per malattia, per l’età avanzata o perché impediti da altro ministero pastorale, oppure tutte le volte che il numero dei fedeli, i quali si accostano alla sacra mensa, è tanto elevato che la celebrazione della santa Messa si protrarrebbe troppo a lungo. Nelle medesime circostanze straordinarie potrà essere incaricato di esporre pubblicamente all’adorazione dei fedeli il sacramento della Santissima Eucaristia e poi di riporlo, ma non di benedire il popolo. Potrà anche, in quanto sia necessario, curare l’istruzione degli altri fedeli, che, per incarico temporaneo, aiutano il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche portando il messale, la croce, i ceri ecc., o compiendo altri simili uffici. Egli eserciterà tanto più degnamente questi compiti, se parteciperà alla Santissima Eucaristia con una pietà sempre più ardente, si nutrirà di essa e ne acquisterà una sempre più profonda conoscenza.
L’accolito, destinato in modo speciale al servizio dell’altare, apprenda tutte quelle nozioni che riguardano il culto pubblico divino e si sforzi di comprenderne l’intimo e spirituale significato: in tal modo potrà offrirsi, ogni giorno, completamente a Dio; essere, nel tempio, di esempio a tutti per il suo comportamento serio e rispettoso, ed avere, inoltre, un sincero amore per il corpo mistico di Cristo, cioè il popolo di Dio, e specialmente per i deboli e i malati. (tratto dal Pontificale Romano, pp. 21-22)