Oggi, mercoledì 9 luglio, il Gruppo di ascolto per vittime di abusi in ambito religioso (GAVA) ha diffuso un comunicato stampa dove viene presentato un primo bilancio dopo 8 mesi di attività in Ticino. Il comunicato stampa completo è disponibile al seguente link. Mons. Alain de Raemy, Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, ha preso posizione con il seguente messaggio, sotto allegato.
Il Gruppo di ascolto per vittime di abusi in ambito religioso (GAVA) fa un primo bilancio della sua attività e lancia un appello
Come Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano ringrazio di cuore chi in questa nuova realtà del Ticino, con la dovuta esperienza e consapevolezza, dà la sua totale disponibilità per l’ascolto e la vicinanza alle persone vittime di abuso, per non lasciare nessuno da solo nell’ingiustizia subita o nel silenzio imposto. Incoraggio ogni testimonianza che possa contribuire a far conoscere tutta la verità ed aiutarci a vivere in questo modo il Vangelo fino in fondo. Non è per niente facile parlare delle proprie ferite. I testimoni e le persone vittime vanno accolti con umanità e accompagnati con professionalità. Proprio come garantisce GAVA.
In questi mesi l’Università di Zurigo, alla quale la Conferenza dei vescovi svizzeri ha affidato il compito di uno studio storico sugli abusi avvenuti nella Chiesa, sta lavorando sugli abusi nelle Scuole cattoliche. Anche in questo ambito ogni testimonianza serve davvero per il bene di tutti, per questo invito tutti coloro che sono state vittime in questo ambito in Ticino a farsi avanti.
La stessa Università di Zurigo può anche essere contatta per completare la ricerca in corso, con assoluta garanzia di riservatezza. Il lavoro è consultabile attraverso il sito https://www.abusocontestoecclesiale.ch/#Studio_principale, mentre i responsabili possono essere raggiunti all’indirizzo mail: ricerca-abusi@hist.uzh.ch in tutte le lingue nazionali.
Ricordo inoltre la decisione dei Vescovi svizzeri: ogni segnalazione di abuso va indirizzata prioritariamente al Servizio per l’aiuto alle vittime di reati (LAV), presente in ogni Cantone; anche le persone attive in questo Servizio lavorano con assoluta indipendenza e riservatezza e sono raggiungibili al n. 0800 866 866 (in italiano) o all’indirizzo mail dss-lav@ti.ch. Tutte le LAV Cantonali della Svizzera sono a disposizione, soprattutto per chi desidera massimo riserbo.
Sì, venga sempre offerto e dato l’aiuto necessario a chi è stato vilmente ferito e abbandonato. La loro testimonianza è per noi di grande aiuto. E la denuncia fatta dalle vittime permetta a chi ha ferito o coperto di assumersi la propria responsabilità per un cammino di giustizia e verità, a beneficio di tutti.
Questo è il mio impegno e la mia preghiera, nella quale includo tutti, senza nessuna eccezione.
Alain de Raemy, Vescovo
Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano